«Orgoglio e passione sono il motore di quello che siamo. Questa è la differenza tra “fare gli imprenditori” ed “essere imprenditori”: noi siamo imprenditori e siamo anche un’associazione, è un legame profondo, che va rinsaldato ogni giorno», così la presidente Lorraine Berton ha concluso la propria relazione giovedì scorso, davanti ad alcune decine di soci in quella che oggi è la sede della Luiss Business School. «Con tutti i progetti per il futuro che abbiamo, oggi potremmo chiamarci Anfao for the future - ha poi aggiunto - Questi sei mesi dalla mia elezione sono letteralmente volati: ringrazio la nostra struttura, alla quale ho chiesto il cambiamento e si è data da fare per metterlo in atto, perché Anfao deve tornare a essere il cuore e la casa dell’occhialeria italiana».
Nel suo intervento ha ricordato, tra i molteplici temi, la qualità della produzione italiana, ritenuta un patrimonio inestimabile. «Agiremo in primis dal punto di vista politico per sostenere vere proposte di politica industriale che possano incentivare la manifattura degli occhiali nel nostro paese: incentivi agli investimenti, industria 5.0, riduzione del cuneo fiscale, ad esempio - ha detto Berton - Non possiamo perdere competitività rispetto ai nostri competitor, Stati Uniti e Cina innanzitutto: mi auguro che questa sia la priorità della nuova Europa, una volta finita questa lunga e a tratti estenuante campagna elettorale. Ritorniamo, per favore, ai temi concreti: alle imprese e ai territori. Promuoveremo il made in Italy a livello globale, valorizzando le nostre eccellenze e sostenendo le imprese nel miglioramento continuo dei processi produttivi. Lo scorso 18 aprile abbiamo istituito un’importante giornata, Discover Made in Italy Eyewear: lavoreremo perché diventi un appuntamento strutturale e perché abbia una risonanza non solo limitata al territorio, ma internazionale. Il distretto veneto dell’occhiale e quello varesino sono due esempi eclatanti di cos’è davvero il made in Italy: siamo noi, la nostra storia, il nostro presente e il nostro futuro».
Un altro aspetto di grande importanza riguarda la sostenibilità. «Nei prossimi mesi vedremo le prime certificazioni CSE, Certified Sustainable Eyewear, rilasciate da Anfao alle aziende che si stanno impegnando in questo percorso: è un progetto importantissimo per il mondo dell’occhialeria, per valorizzare l’impegno dei nostri associati volto al miglioramento della prestazione ambientale della filiera - ha sottolineato ancora Berton - La sostenibilità non è solo un obbligo morale, ma anche un fattore competitivo sempre più rilevante: in tal senso insieme al progetto CSE, e sempre in collaborazione con Certottica, stiamo lavorando anche alla tematica del fine vita del prodotto. La nostra svolta green è iniziata da tempo prima che questo termine divenisse una “moda”: come imprese dell’occhiale siamo l’avanguardia dell’industria sostenibile e continueremo a esserlo con i fatti».
E poi c’è la formazione, in cui Anfao è impegnata con l'Ente bilaterale dell'Occhialeria e Certottica, che gioca un ruolo cruciale con la proposta di corsi e workshop su temi quali l'e-commerce, il marketing digitale, l'intelligenza artificiale, l'automazione industriale: in questa direzione va il progetto Copernico realizzato da Able e finanziato dall’Ebo, che è stato presentato all’assemblea dell’associazione di categoria dall’amministratore delegato dell’istituto di Longarone, Corrado Facco (nella foto, a sinistra, con Berton). «Complementare alla formazione è il sistema delle relazioni industriali: qui, anche grazie all’impegno delle aziende associate che partecipano alla Commissione Sindacale, negli anni abbiamo saputo costruire un impianto contrattuale tra i più moderni del settore manifatturiero – ha dichiarato la presidente di Anfao - Continueremo a promuovere politiche di welfare che migliorino il benessere dei lavoratori e favoriscano l'inclusione: crediamo che un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle diversità sia fondamentale per attrarre e trattenere i migliori talenti. Svilupperemo linee guida e best practice per aiutare le aziende a implementare queste politiche e promuoveremo programmi di sensibilizzazione e formazione su tali temi, tra cui l’empowering femminile. Ricordo che l’occhialeria si è sviluppata anche grazie al lavoro femminile. Arrivare a una uguaglianza sostanziale e non solo formale è un obiettivo di civiltà, che fa bene anche alla competitività: tutte le statistiche ci dicono che i sistemi più inclusivi sono quelli che funzionano meglio».
Infine l’internazionalizzazione, che da sempre sostiene il settore. «Circa il 90% di quello che produciamo è rivolto all’export, le nostre aziende hanno dimostrato nel tempo una capacità e una flessibilità senza eguali nell’espandersi in tutti i mercati e Anfao le accompagna con un fitto programma di workshop e collettive, eventi e missioni commerciali, attività di incoming, studi e ricerche in collaborazione con Ice e il ministero degli Affari Esteri attraverso un piano promozionale annuale: riteniamo questo vada potenziato e che vada mirato maggiormente alle esigenze delle imprese associate - ha concluso Berton - Mido è l’espressione migliore di internazionalizzazione per il nostro settore, con la fondamentale attività di incoming dei buyer internazionali: è la fiera leader di settore e, come tale, è e rimarrà il cuore pulsante della nostra occhialeria. Allo stesso tempo è anche, a livello associativo, un asset strategico per sviluppare ulteriormente le attività rivolte alle aziende associate: dobbiamo considerare Mido non solo una fiera, ma un vero e proprio hub di innovazione e networking. Intendiamo sfruttare al massimo questa piattaforma per creare nuove opportunità di business, favorire lo scambio di idee e promuovere le eccellenze italiane a livello globale: sono certa che le edizioni del 2025 e del 2026, con l’occasione di Milano-Cortina, mostreranno tutta la loro potenzialità in tal senso. Siamo inoltre al lavoro per un’edizione rinnovata e potenziata di DaTE nel 2025».
A.M.